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L'Associazione Naturista Oasi di Capocotta  è a favore della libera espressione del naturismo senza obblighi o costrizioni: naturisti si diventa!

Attenzione!

SIGILLI APPOSTI All'OASI NATURISTA D CAPOCOTTTA!

MOBILITIAMOCI!!!!!!!

Lettera inviata al "Corriere della sera"

La formula pensata dal Comune di Ostia ormai 17 anni fa è stata di 5 capanni più uno, l'Oasi Naturista di Capocotta. 
Le strutture messe in opera, sono rimaste proprietà del comune e date in gestione.
La struttura per i 250 mt adibiti al naturismo è pensata più piccola e viene data in gestione dalla giunta Rutelli, nella persona stessa del sindaco, nel 1999 a Sandro Lauri e Veronica Ciotoli con delibera e non con bando di concorso che incorre in scadenze rinnovabili. 
Le 5 strutture si riuniscono in consorzio e quella dell'Oasi prosegue come ditta individuale. 
Negli anni abbiamo assistito al graduale ampliamento dei chioschi, vista l'incredibile affluenza di avventori. Il chiosco dell'Oasi aggiunge al corpo centrale due piccole ali che vengono condonate e col tempo una terrazza su palafitte di legno per coprire i sacchi di sabbia.
Perché i sacchi di sabbia? Fin dal 2000 in una riunione sulle condizioni dell'arenile di Capocotta, Veronica lamentava l'erosione in quel mix micidiale con le mareggiate che stava divorando a passi da gigante la spiaggia, quasi fino al perimetro delle dune. Il suo appello rimase inascoltato e a sue spese e con l'aiuto di alcuni avventori, si vide obbligata ad arginare il mare per proteggere l'attività e le dune. 
Sono stati anni difficili per i nostri gestori, hanno dovuto combattere a fIanco della natura per lasciarla intatta senza che il mare infierisse su quel patrimonio di fauna e flora che caratterizza la meraviglia del nostro litorale romano. Hanno dovuto altresì occuparsi a loro spese di tutto ciò che riguarda l'igiene e l'abitabilità del chiosco, dall'allaccio delle fognature, a quello dell'acqua, alla cabina elettrica, ad un servizio di cucina perfettamente a norma, il servizio di salvamento con due bagnini, e la costante presenza accanto a noi, ad evitare quella deriva sessuale con la quale purtroppo ancora oggi, in Italia, si tende a confondere il naturismo.
La nostra associazione ANOCA (associazione naturista di capocotta) nasce a tutela dell'ambiente del chiosco di Sandro e Veronica e con la ferma volontà, dunque, di mantenere la loro gestione.

Senza alcun preavviso giovedì 11 febbraio sono stati posti i sigilli a tutti i chioschi, alle 6.30 del mattino, ed è stata posta fine ad un'epoca e alla salvaguardia di un territorio speciale e direi ormai unico nel suo genere. Luoghi che accolgono senza avere nulla che corrisponda agli stabilimenti. Sorgono sulla sabbia, con le dune alle spalle e si aprono sul mare con quell'atmosfera marina e vera che abbiamo perso quasi ovunque.

Sabato scorso noi, come ANOCA, abbiamo organizzato un sit in di protesta davanti al nostro chiosco.

Arrivando sono stata bloccata dal gestore del Porto di Enea, non faceva che ripetermi che non si capacita di come possano aver apposto i sigilli a strutture che sono del Comune, che avrebbe buttato giù gli abusi – se glielo avessero chiesto. Era accompagnato da una persona che lavorava con lui e si aggiravano febbrili senza poter attraversare l'odiosa striscia del divieto. 
All'entrata del ponticello di legno che scavalca le dune (nel loro rispetto) e che porta al Porto di Enea e poi all'Oasi Naturista di Capocotta, è stato posto uno sbarramento di legno per cui bisogna scavalcare per raggiungere la spiaggia. Una ragazza ha parcheggiato e ha chiesto ad un signore come poteva entrare per andare al ristorante, e l'uomo le ha detto di andare via, che non c'era più nulla, la giovane donna era così incredula da continuare a chiedere come potesse entrare, credeva fosse uno scherzo.

Giunta al nostro chiosco dell'Oasi, ho appurato innanzitutto l'oscenità del divieto e tutte le cose acquistate negli anni da Sandro e Veronica, rapite all'interno e lì abbandonate, rubate fondamentalmente, sempre che non vengano portate via pezzo dopo pezzo, di notte dai ladri comuni. 
Poi il nostro marocchino Abdul, simbolo del posto, regolarmente registrato, che per 20 anni ha vissuto lì e che ora non ha più terra né pace, ci è venuto incontro.
Ho visto in quell'uomo tanta di quella disperazione che ho imprecato contro l'ipocrisia di questo stato che abbraccia i migranti e intanto ignora quelli che lascia morire.

Noi come associazione dell'Oasi, chiediamo il ripristino dello status quo quanto prima, senza esimerci dal monitorare ogni movimento venga compiuto attorno a quel pezzo di paradiso, pronti a intervenire legalmente per qualunque abuso venga messo in atto. 
E' a noi evidente che l'interesse economico la fa da padrone e mangiarsi un'area preziosa come Capocotta corrisponde alla ricchezza e ad un nuovo scempio ambientale.
Lorenza Spadini 
presidente dell'ANOCA

 
 
 
 
 
 

COMUNICATO DIRETTO  a UNI Lazio

COMUNICATO DIRETTO ALL'UNI LAZIO : - LA NOSTRA ASSOCIAZIONE REGISTRATA E DUNQUE EFFETTIVA E NATURISTA SI DISSOCIA DA QUALUNQUE PROVOCAZIONE ;- LE NUOVE FRONTIERE DEL NATURISMO EUROPEO - PERALTRO - COINCIDONO CON LA NOSTRA LINEA DI PENSIERO: NON C'È PIÙ L'OBBLIGO AL NUDO, POSSONO ESSERCI CASI DI CORPI MUTILATI O MALFORMATI CHE POSSONO FREQUENTARE SPIAGGE NATURISTE CON I LORO FAMILIARI E PERSONE CHE POSSONO AVVICINARSI GRADUALMENTE ALLA PRATICA NATURISTA;- CI RITENIAMO DEMOCRATICI, DURI SOLTANTO CON CHI PRATICA IL NUDISMO CON SCOPI MERAMENTE SESSUALI.DETTO QUESTO VI SALUTO MOLTO CORDIALMENTE,Lorenza Spadini (in qualità di presidente dell'ANOCA

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